venerdì 29 marzo 2019

Lettera con recensione romanzi.

Ciao Sergio,
come stai.
Innanzitutto ho letto entrambi i libri di tua moglie. devo dire che mi sono piaciuti, veloci da leggere, sintetici, capibili. Ho trovato che in entrambi c'è la presenza in qualche modo della violenza che in generale viene fatta alle donne.
Sul primo, quello del monastero, questa interposizione tra passato e futuro mi è piaciuta (probabile, no certo, le donne nel passato venivano bistrattatte più di oggi). Inoltre questa tipologia di racconto all'interno di un monastero-museo almeno a me ha stimolato la necessità di ricercare su internet alcune notizie circa i monumenti, quadri presenti e quelli di cui la scrittrice menziona nel racconto. Ottima idea per dare creatività ed interesse al lettore nella ricerca di un qualcosa periferico alla storia principale del racconto.
L'altro libro, riferito all'infermiera Sara, è una storia che in parte conosco perché frequento le sale operatorie e spesso sento dire da parte delle infermiere delle problematiche del lavoro, dei rapporti con i colleghi, con i medici, con la direzione sanitaria, riunioni ecc che ho letto nel racconto. Mi ripeto, una storia che scorre bene, si legge con facilità e fluidità come l’acqua che scorre in un fiume senz aun ristagno. C'è sempre un possibile amore che non fa mai male. Ci sono sempre delle storie tristi, di amori o rapporti non perfettamente allineati. Ho intravisto un aspetto una constatazione che mi è piaciuto e che mi ha fatto riflettere anche su me stesso. A fronte di una scelta iniziale, determinata di fare l’infermiera, ci si accorge che forse è stata la strada sbagliata per varie motivazioni. Poi, la famiglia e gli amici veri, si riesce a intraprendere forse quello che uno desiderava fare.
Quindi, per concludere posso solo comunicarti di passare questo messaggio a tua moglie:
COMPLIMENTI PER QUELLO CHE HAI SCRITTO. C'E' SOLO UNA PAROLA O MEGLIO UN SUPERLATIVO: BRAVISSIMA. Sign. L.

domenica 10 marzo 2019