domenica 29 novembre 2020

I miei lupi 🐾

 Questa bellissima illustrazione di Sara Gusberti diventerà la copertina di un mio nuovo libro.

Lo iniziai a scrivere una notte di settembre nel bagno dell’albergo dove io e Sergio alloggiavamo. Era il 2019!

Lui doveva partecipare all’Elbaman ed io non potevo certo disturbare il suo riposo.

Perciò ... scrissi il primo racconto sulla tazza del water! Ah ah ah! Che romantico!

Ieri ed oggi ho scritto il secondo racconto. 

Ho bisogno di lupi! Di storie di lupi!

Questo 2020 mi sta uccidendo!

Poi mi dedicherò di nuovo all’Afghanistan! 

Promesso! 🐾

(Solo pochi eletti ne conoscono il titolo).



venerdì 27 novembre 2020

Jane Eyre 🥀

 “Qualche volta” disse, “ho nei suoi confronti una sensazione curiosa, specialmente quando mi è vicina come ora. Mi sembra di avere una corda nella parte sinistra nel mio petto strettamente legata a una corda analoga posta nella parte corrispondente della sua personcina. E se mare e terra si frapporranno fra noi, temo che quella congiunzione andrà spezzata, e ho la convinzione che comincerò a sanguinare dentro...”

(Charlotte Brontë “Jane Eyre”)



giovedì 26 novembre 2020

El Pibe de Oro ⚽️

 Ieri sera ho visto un documentario su Maradona! Davvero incredibile! Il suo talento, la sua vita, i suoi errori... È passato in mezzo alla tempesta, alla gloria, al fallimento... Con un cuore da bambino ... El Pibe de Oro...

Questo 2020 si sta abbattendo su di noi senza alcuna pietà o tregua!

(Foto da Web)



martedì 24 novembre 2020

Il mio dono contro la violenza sulle donne 🥀


 IL MIO DONO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE 🥀


Narra la storia di una sorvegliante di sala Cristina che si trova a vivere delle situazioni quasi irreali ed allucinatorie, derivanti dalla sua costante vicinanza con le opere del Museo. Punto di svolta nel libro è l'incontro con Ermengarda, incontro che avviene in un'altra epoca storica: l'Alto Medioevo appunto, durante il passaggio cruento tra regno longobardo e regno franco. Filo conduttore di tutta la narrazione è la violenza contro le donne, perpetrata dal fidanzato Damiano nei confronti di Cristina e da re Carlo nei confronti di Ermengarda, ultima principessa longobarda.Pagina dopo pagina si viene trascinati, attraverso gli occhi della protagonista, in uno dei più bei musei del mondo e se ancora non lo si conosce, fa crescere la voglia di visitarlo.

(in copertina “Ermengarda” di Laura Stoppani)

Lascia ch'io pianga

Aria di Georg Friedrich Händel


Seneca ⛵️

 Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare. Lucio Anneo Seneca

È durante la tempesta che conosciamo il navigatore. Lucio Anneo Seneca




lunedì 23 novembre 2020

39 illustrazioni, 39 capolavori 🐺


24 novembre 2019

 È da molte settimane che non pubblico, #quadri. Questo lungo #silenzio non corrisponde però alla carenza di #lavoro. Anzi. Corrisponde ad un lavoro molto impegnativo. In questo momento sto lavorando assiduamente. Ho infatti l'onore di illustrare un #libro meraviglioso. 

Grazie alla commissione della scrittrice Emanuela Taddei, mi sono immersa nella produzione di numerose tavole a #matita

Il cui protagonista è lui: il #lupo

Il re dei nostri boschi, delle nostre fiabe, il re delle nostre paure e delle nostre speranze.

#iosonoillupo

Vi mostro il piccolo dettaglio di un lavoro immenso. (Sara Gusberti)




domenica 22 novembre 2020

Grazie Cocca 🐺

 Termino oggi la rilettura di “ io sono il lupo”.

La mia, come di consueto, sarà l’ultima, prima della pubblicazione.

Questo romanzo/trattato sulla vita dei lupi mi ha preso molto di più di tutti gli altri scritti di Manu, è stato come un lungo viaggio vissuto assieme al branco, ho udito la foresta, annusato i sui profumi e vissuto con il branco, ho sofferto e gioito con loro e alla fine mi sono commosso come un bimbo. Quindi leggetelo e vi consiglio di farlo quando non avrete nessuno intorno.

Gli ultimi capitoli (i più belli) li ho letti in viaggio, sull’aereo e speravo tanto che nessuno mi guardasse, un uomo sapete, deve essere rude e insensibile. Beh ...io non lo sono.

Posso solo dire , bellissimo ed emozionante, degno di Manu.

Grazie Cocca.

(Sergio Passeri)

Il mio dono al lupo 🐺

 IL MIO DONO AL LUPO 🐺 

“Non ti viene mai dato un sogno senza che ti venga dato il potere di farlo avverare. Può darsi tuttavia che tu debba faticare per questo'' Richard Bach

Il mio sogno era fare un dono al LUPO 🐾 E.T.




Sono umana 🖤🖤🖤

 Week end infruttuoso: non ho iniziato a leggere “L’eco dei miei passi a Kabul”, non ho proseguito la lettura di “Mille splendidi soli”( eBook)... E cosa ben più grave ho una decina di eBook (argomento Afghanistan e soldati italiani in missione) che aspettano i miei riassunti/ appunti... Disdicevole!

A mia discolpa? Soffro... Punto! 🖤🖤🖤

Firmato: Un’infermiera che ha sognato di essere una scrittrice e si è risvegliata umana 🖤🖤🖤



Io sono qui 🐾

 I cani... sono un meraviglioso dono...

Non proferiscono parola alcuna eppure sembra che ci sussurrino in continuazione: “Non ti preoccupare, andrà tutto bene. Sii forte. Io sono qui... (Alfonso Fusco)

Foto da Web

I wish it would rain down - Phil Collins



venerdì 20 novembre 2020

I dolori del giovane di J. E. Goethe

 IL MANIFESTO DELLO STURM UND DRANG (da qlibri.it)


Sicuramente un grande classico della letteratura tedesca, in particolare del cosiddetto Sturm und Drang, il preromanticismo tedesco. Infatti, il libro secondo me è una sorta di manifesto del nuovo movimento culturale in quanto compaiono tutte le classiche tematiche che si possono individuare nel Romanticismo. 


In particolare è fondamentale il rapporto dell'uomo con la natura che dapprima assume contorni idillici, sembra rifarsi ad una quiete, ad un luogo ameno di matrice neoclassica. Poi proseguendo narrazione la Natura diventa una specchio dei sentimenti di Werther, l'opera del Creatore e l'uomo fa parte di essa e si rapporta in modo tipicamente romantico con essa. Infatti, in principio la Natura è percepita come una parentesi quasi bucolica, le colline, la fontana, il tiglio creano l'ambiente ideale, classico. Quando si reca quasi in pellegrinaggio verso la sua città natale, poi, Werther comincia a trovare nei luoghi della sua infanzia, il ricordo. Infine, i sentimenti trionfano e anche dal punto di vista letterario, Ossian prevale su Omero, Werther preferirà una natura selvaggia, imperfetta, ma sublime.


Alla tematica della Natura si lega il titanismo, in quanto spesso il sublime che essa scatena in Werther lo porta a slanci di titanismo in cui l'animo del giovane si eleva, quasi fosse egli stesso il Creatore pur sapendo di essere un uomo finito e può solo aspirare ad essere infinito.


Oltre alla tematica della natura, emergono anche i sentimenti e l'Io del giovane. Non a caso si tratta di una romanzo epistolare nel quale le lettere, quasi come un diario ci consentono di avere una visione dell'interiorità di Werther, i suoi sogni e pensieri. Per quanto riguarda i sentimenti, Werther si pone chiaramente in modo romantico nei confronti dell'amore. Il confronto con il rivale Albert ci dimostra quanto Werther si avvicini all'idea del genio romantico, mentre Albert mantiene posizioni conservatrici, razionali, tipicamente borghese. Quindi Werther si trova in una situazione di conflitto perché è di fatto al di fuori da ogni ceto sociale, i nobili lo rifiutano mentre i borghesi sempre in attività non possono accettare la vita apparentemente oziosa che Werther conduce.


Werther, secondo me è il giovane nel quale ci rispecchiamo, nel quale si rispecchiavano i giovani dell'epoca,un'anima tormentata, impulsiva, dotata d' ingegno e rappresenta l'archetipo dell'artista romantico, il rifiuto delle regole accademiche, del lavoro fisso e monotono, senza creatività che mantiene per poco tempo.


Una riflessione a parte merita il personaggio di Lotte attraverso la quale emerge la tematica dell'Amore intesa come forza trascendente, infatti Lotte è spesso circondata da un'aura religiosa, sacra. L'Amore viene analizzato da Goethe e diviene il sentimento principe del movimento romantico, se non si prova questo tipo di Amore sublime non si può vivere al completo. Infatti la vita di Werther seppur breve è intensa ed è comunque vissuta fino in fondo e il suicidio non è un'azione folle ma un rimedio naturale ad una "malattia spirituale", per Werther è come soccombere in seguito ad una febbre per la quale l'uomo non ha nessuna colpa.


Lo stile del romanzo è senza dubbio elevato, ricco di parole ricercate che però arrivano direttamente al cuore del lettore perché sono incredibilmente corrette, giuste, ci fanno comprendere il personaggio e secondo me è quasi impossibile non identificarsi in una sua riflessione. Il romanzo è caratterizzato dalla presenza di punti esclamativi, domande senza risposta e punti di sospensione che, come dice lo stesso Werther non può evitare di inserire.

In conclusione, un libro assolutamente consigliato per la ricchezza e l'importanza delle tematiche, per l'analisi accurata del protagonista e del sentimento.


L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson

 Da Leggoquandovoglio.it


L'isola del tesoro è il mio tallone d'Achille. Nello scaffale della libreria ne ho una decina di versioni diverse e le ho lette tutte più di una volta. Ebbene sì, quello che ho detto è vero, non sto scherzando! La prima lettura è stata quando ero molto piccola, l'età non la ricordo, e mi è rimasto dentro talmente tanto da crearmi una sorta di dipendenza che mi ha indotto a leggerne diverse traduzioni e a leggerla ogni tot anni. Lo comincio proprio a sentire che mi chiama dalla libreria, lui sa che devo leggerlo, e io da brava schiava come sono rispondo al richiamo. Da questo potete capire benissimo che non ho nessuna possibilità di fare un commento oggettivo di questo libro, anche se ci proverò il più possibile.


Comincio subito col dire che, averlo letto in molte versioni differenti mi influenza molto e, per quanto non sia interessata a fare pubblicità ad un editore rispetto all'altro vi dico già che la mia versione preferita in quanto a contenuto è quella di Feltrinelli, semplicemente perché nell'appendice c'è un commento al libro di Stevenson in persona, cosa non da poco per un'ossessionata come me!


Ah, non ve l'ho detto giusto? Ebbene sì, non sono fissata solamente con questo libro in particolare ma idolatro proprio Stevenson come autore. Ho letto tutto ciò che ho potuto reperire di quello che ha scritto (anche se solo una volta, dovrò rimediare) e insieme a Dostoevskij rimarrà per sempre nella mia memoria come il più grande autore di sempre, non c'è storia. Ribadisco: io ci provo ad essere oggettiva ma è davvero faticoso! L'isola del tesoro è il mio tallone d'Achille. Nello scaffale della libreria ne ho una decina di versioni diverse e le ho lette tutte più di una volta. Ebbene sì, quello che ho detto è vero, non sto scherzando! La prima lettura è stata quando ero molto piccola, l'età non la ricordo, e mi è rimasto dentro talmente tanto da crearmi una sorta di dipendenza che mi ha indotto a leggerne diverse traduzioni e a leggerla ogni tot anni. Lo comincio proprio a sentire che mi chiama dalla libreria, lui sa che devo leggerlo, e io da brava schiava come sono rispondo al richiamo. Da questo potete capire benissimo che non ho nessuna possibilità di fare un commento oggettivo di questo libro, anche se ci proverò il più possibile.


Comincio subito col dire che, averlo letto in molte versioni differenti mi influenza molto e, per quanto non sia interessata a fare pubblicità ad un editore rispetto all'altro vi dico già che la mia versione preferita in quanto a contenuto è quella di Feltrinelli, semplicemente perché nell'appendice c'è un commento al libro di Stevenson in persona, cosa non da poco per un'ossessionata come me!


Ah, non ve l'ho detto giusto? Ebbene sì, non sono fissata solamente con questo libro in particolare ma idolatro proprio Stevenson come autore. Ho letto tutto ciò che ho potuto reperire di quello che ha scritto (anche se solo una volta, dovrò rimediare) e insieme a Dostoevskij rimarrà per sempre nella mia memoria come il più grande autore di sempre, non c'è storia. Ribadisco: io ci provo ad essere oggettiva ma è davvero faticoso! 


Inizio subito col dire che è un romanzo per ragazzi maturi. Questo significa che se vostro figlio legge a forza i libri perché glieli date voi ma a lui non interessano allora difficilmente gli piacerà. Si tratta di un classico dell''800 non di Geronimo Stilton e, per quanto gli possiate prendere la versione più bambinesca possibile, se il testo non è alterato solo un bambino a cui piace davvero leggere lo potrà apprezzare. Non è difficile da comprendere ma, anche se le traduzioni ovviamente differiscono molto, ci sono alcuni gerghi marinareschi che vostro figlio non può conoscere e, per questo motivo, il libro potrebbe spaventare i ragazzini più svogliati. Gli adulti invece penso che lo possano apprezzare di più, nonostante non fosse il target di lettore pensato dall'autore, perché, come direbbe un pirata, è un classico del'800 porca miseria! 


Quando leggo un libro cerco sempre di contestualizzarlo nel periodo in cui è stato scritto e pubblicato e guardandomi attorno nel panorama dei classici dell'800, anche solo recensiti in questo blog, troviamo ad esempio Notre Dame de Paris. Ora, capirete anche voi che, paragonando i due libri, di primo acchito l'isola del tesoro ci perderebbe su tutti i fronti. Uno è un libro impegnato e l'altro è "solo" un libro per ragazzi. Invece no! Perché lo stampo del libro ottocentesco c'è anche in questo, solo che va cercato grattando, o meglio scavando dato che parliamo di tesoro, sotto la superficie. Lo stesso Stevenson tende a sminuire la sua opera, quando in realtà forse ha fatto più fatica di Hugo a scrivere questo libro! L'intento dell'autore de "L'isola del tesoro" era infatti quello di scrivere un romanzo d'evasione, rivolto ad un pubblico giovane e, per questo motivo, ha dovuto soffocare (non riuscendoci) il lato psicologico e più profondo dei personaggi e della storia perché il tutto è raccontato da un ragazzino che, ovviamente, non pensa e non agisce come un adulto. Quello che è successo in realtà, però, è proprio il contrario! Perché Stevenson è un grande scrittore dell'800 e, anche se per lui si è limitato, in realtà ha semplicemente modificato il modo di scrivere del tempo rendendolo persino meglio. I personaggi che vengono descritti con gli occhi di Jim sono comunque psicanalizzati anche se non come farebbe un adulto, il fatto che sia un ragazzo a vedere il tutto, anzi, rende ancora più "pulita" l'impressione che si ha dei personaggi, dato che Jim ha poca esperienza e non può giudicare le persone con più discernimento di un adulto.


I personaggi sono tutti diversi, parlano in modo diverso e si comportano ognuno in modo diverso, il ragazzo lo prende come un dato di fatto senza denotarlo o sottolinearlo, ma si nota. Sono tutti realistici, rispondono tutti alle differenze di classe che vengono descritte nei libri di quel periodo, semplicemente non viene fatto notare. In più sono indimenticabili, chi mai ha letto L'isola del tesoro e si è poi dimenticato di Long John Silver? Semplicemente non si può. 


I dialoghi tra i personaggi chiariscono a loro volta le loro differenze, loro sono così e viene considerato un dato di fatto ma all'occhio del lettore attento è inevitabile riconoscere i tratti tipici del conte o del pirata. In questo modo Stevenson ha semplicemente eliminato le lunghe descrizioni che gli autori inserivano nel romanzo per far capire quello che avevano fatto, per sottolineare la ricercatezza delle parole usate per far comprendere le differenze tra i personaggi. Io queste spiegazioni le amo, non fraintendetemi, ma sostengo semplicemente che, il fatto che esse manchino, non svaluta il libro.


Anche l'ironia è trattata in maniera differente da quella dei contemporanei dell'autore. Mentre negli altri libri grazie all'ironia esplicita ci si accorge della presenza dell'autore, in questo romanzo la si può trovare solo in maniera più sottile: ciò che il ragazzo pensa anche ingenuamente è in realtà motivo di comicità per il lettore che capisce meglio la situazione. Anche in questo caso, quindi, si può notare come ci sia lo stesso identico elemento che si può trovare negli altri libri dell'epoca ma, semplicemente, esso è più nascosto rispetto ad altri romanzi.


Che dire della trama? Ottima e assolutamente adatta a qualunque genere di lettore. Non è così complessa e costruita ad hoc come la maggior parte delle letture di quel periodo, probabilmente perché partita più come storia di intrattenimento personale che si presumeva non avrebbe mai trovato un editore, questo lo rende adatto anche ad un pubblico più giovane perché non rende necessario ricordarsi troppi particolari e la rende anche più credibile, perché ci sono meno coincidenze di quelle che, invece, capitano quando c'è una trama più complessa.


La struttura del romanzo, che già di per sé è talmente breve che andrebbe letto almeno una volta l'anno, rende agevole la lettura e anche la possibilità di comprendere dove ci si trova e cosa è successo nei capitoli precedenti perché più che titoli i capitoli hanno al loro interno spiegazioni di cosa si troverà durante la lettura. Un esempio è "Ciò che udii nel barile delle mele". Per quanto riguarda la coerenza della storia, in parte mi sono già espressa nella trama, è ben costruita e viene lasciata poca importanza a titubanze, i personaggi agiscono tutti a seconda della loro personalità senza dibattimenti interiori e senza contraddizioni. 


L'ambientazione è forse l'elemento migliore di tutto il libro, anche se la scelta per me è veramente difficile. Si può dedurre anche da quello che ha scritto Stevenson su questo romanzo il perché questo libro sia così ben riuscito: è partito tutto da una mappa. Cercate di capire quale importanza può avere l'isola del tesoro del romanzo se il libro stesso è stato scritto proprio partendo da una cartina di quell'isola. Questi'isola non è stata creata ad hoc dalla fantasia dello scrittore che piano piano ha aggiunto pezzi ma è stata prima disegnata da lui in un momento di relax e solo successivamente il romanzo ha preso forma sotto i suoi occhi. Da questo si possono desumere più aspetti positivi, prima di tutto l'amore dell'autore per quell'isola che l'aveva creata con la sua immaginazione senza pensare a fini secondari, secondariamente il fatto che il libro sia coerente necessariamente con la mappa dato che essa è stata creata prima di lui e, per ultimo, che Stevenson ha fatto un lavoro accurato e ricercato nel raccontare una storia che fosse coerente con la conformazione dell'isola, non poteva succedere che Jim andasse da un capo ad un altro in tre giorni se, invece, mappa alla mano un qualsiasi conoscitore di mappe avrebbe capito che i giorni necessari erano almeno dieci. Questo comporta un'ulteriore somiglianza ai libri contemporanei che, però, viene notata meno perché trattandosi di un luogo di fantasia a nessuno magari viene da chiedersi se sia possibile in quell'isola fare un determinato cammino mentre se Hugo avesse "sfigurato" Notre Dame o, ancora peggio, l'intera parigi, sarebbero stati molti i critici ad accorgersene.


Lo stile di Stevenson non lo conosco a priori, nel mio impeto di pazzia non ho ancora acquistato una copia in inglese per riuscire a leggere finalmente l'autore dei miei sogni nella sua lingua madre e di traduzioni ne ho lette talmente tante che non saprei proprio dire quale sia lo stile vero e proprio dell'autore. In qualunque sua versione, però, io lo amo, non ci posso fare niente. Magari è un po' difficile di primo acchito e può infastidire i lettori meno esperti però è l'unico scrittore "asciutto" che riesce a trasmettermi così tanto con così poco. Normalmente io, non ne faccio segreto e potrete benissimo riscontrarlo nelle altre recensioni di questo sito, amo gli autori che la tirano lunga che spiegano minuziosamente tutto, che scendono in introspezioni psicologiche particolareggiate che ci fanno conoscere i personaggi più dei nostri amici, eppure Stevenson nella sua scrittura molto meno ricercata degli altri riesce comunque a darmi tutto quello che mi serve. L'ho amato quando avevo dieci anni e lo amo ancora ora che ne ho ventisei, la mia vita è cambiata, le mie letture sono cambiate, i miei gusti, le mie esperienze, le mie conoscenze, le mie aspettative; tutto cambiato. Eppure io Stevenson lo amo ancora come se fossi una bambina di 10 anni che non ha altre preoccupazioni nella vita che quella di andare avanti nella letture della più grande avventura che un bambino potrebbe mai affrontare. 


Questo romanzo si legge velocemente ed ha un buon ritmo. Il fatto che sia un libro di avventura certamente aiuta, il fatto che sia rivolto ad un pubblico giovane anche perché l'autore non ha inserito divagazioni di nessun genere, i capitoli sono brevi ela scrittura è scorrevole è un libro perfetto da leggere in ogni momento. Io quest'ultima volta l'ho letto al mare e , nonostante bambini urlanti e simili, sono riuscita a godermelo tranquillamente.


Il messaggio in un'opera per ragazzi generalmente c'è ed è anche molto esplicito, proprio per poter insegnare qualcosa al ragazzo che legge e rendere il libro educativo. In questo caso non ho trovato un messaggio esplicito, sebbene se ne possa trovare più d'uno indubbiamente. Non ve li starò ad elencare tutti e lascerò a voi il piacere della scoperta, vi dirò solo che il messaggio che è arrivato a me, o almeno il più importante, si può riassumere in queste parole tratte dal testo: "Prua verso il mare! Al diavolo il tesoro!" 


Lo consiglio a tutti per i motivi che vi ho già scritto, spero che piaccia a tutti voi come è piaciuto a me, spero che i ragazzi che lo leggeranno si faranno trascinare dalle onde delle pagine fino a raggiungere la loro isola del tesoro e spero che gli adulti aprendolo e iniziandone la lettura riescano a dimenticare quello che li affligge e ad entrare nel mondo di questo ragazzo, e capire cosa conta veramente nella vita.


L’ISOLA DEL TESORO: RECENSIONE E COMMENTO.  (Da Studentville) L’isola del tesoro non è un semplice romanzo d’avventura per ragazzi: è un viaggio inaspettato. È un romanzo di formazione dove Jim, il protagonista e voce narrante del romanzo, è un giovane uomo che viene iniziato ai problemi della vita ma che rimane ancora all’interno della magia della giovinezza. Il racconto narra il percorso di crescita che compie Jim nel corso di questa avventura, fatta di occasioni da prendere al volo per migliorare la propria vita, ma anche di paure, contrasti, contrapposizione tra bene e male, che determinano in itinere il carattere del protagonista e lo fortificano. Nel romanzo accade di tutto e il lettore è preso talmente tanto da entrare a capofitto nella storia. E in qualunque avventura dove sono presenti pirati capita di tutto: ammutinamenti, tradimenti, accordi sottobanco, duelli, agguati, combattimenti, sparatorie, accoltellamenti, bandiere nere della pirateria issate sul pennone della nave, sangue, morti. È quindi inevitabile che, nel corso della spedizione e dopo lo sbarco sull'isola del tesoro, tra la fazione dei pirati e gli altri componenti dell'equipaggio si arrivi allo scontro, alimentato dalla brama di ricchezza e dal desiderio di impadronirsi del tesoro, uno dei temi principali su cui si articola il racconto. Proprio in questa ottica c’è la contrapposizione delle due figure principali: da un lato il giovane Jim e dall’altro il temibile Long John Silver, con una gamba di legno, astuto e spietato, ambiguo e intelligente. È in questi due personaggi che è racchiusa la lotta, eterna, tra bene e male, ma anche il cammino di formazione dell'onesto ed innocente Jim, che avverrà attraverso prove di coraggio, di astuzia e di abilità, ma soprattutto attraverso affanni, terrori, angosce, pericoli, cadute, errori e rimorsi di coscienza, in un continuo confronto col Male. Jim che all’inizio della storia, lascia la sicurezza della casa materna e salpa alla volta dell'ignoto, torna vincitore ed è perciò questo romanzo di avventura può considerarsi un romanzo di formazione: attraverso prove e vicissitudini rocambolesche e impegnative il protagonista si ritrova diverso, trasformato, maturo.



L’isola del tesoro 🏝

 «Fifteen men on the dead man's chest—



Yo-ho-ho, and a bottle of rum!

Drink and the devil had done for the rest—

Yo-ho-ho, and a bottle of rum!»


“Quindici uomini sulla cassa del morto

io-ho-ho, e una bottiglia di rum!

la bottiglia e il demonio han pensato al resto

io-ho-ho, e una bottiglia di rum!”





domenica 15 novembre 2020

Brescia

 Chissà se un giorno 

Brescia si accorgerà di me? 

Scrivere è un po’ come morire...

Molte rassegne si susseguono ed i miei romanzi sono sempre ignorati ... 



sabato 14 novembre 2020

Taddei

 Sono selvatica! Sono una Taddei! Punto!



📖

 Ogni libro ha il suo passato. E. T. 



Carly Simon 🎤

 Nobody Does It Better di Carly Simon



Nessuno lo fa meglio

Mi fa sentire triste per gli altri

Nessuno lo fa bene la metà di te

Baby, sei il migliore


Io non stavo cercando, ma tu in qualche modo mi hai trovata

Ho cercato di nascondermi dalla luce del tuo amore

Ma come il Paradiso sopra me


La spia che mi amò

Sta tenendo i miei segreti al sicuro stanotte


E nessuno lo fa meglio

A volte penso, mi auguro che qualcuno possa

Nessuno lo fa nel modo in cui lo fai tu

Perchè devi essere così bravo?


Il modo in cui mi stringi

Quando mi stringi

C'è qualcosa di magico dentro te

Che mi trattiene dal correre via

Ma fa solo continuare a venire

Dove hai imparato a fare le cose che fai?


E nessuno lo fa meglio

Mi fa sentire triste per gli altri

Nessuno lo fa bene la metà di te

Baby, baby, caro, sei il migliore


Baby, sei il migliore

Caro, sei il migliore

Baby, sei il migliore

Baby, sei il migliore

Baby, sei il migliore

Baby, sei il migliore


mercoledì 11 novembre 2020

I dolori del giovane Werther

 I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang Goethe (audiolibro - percorso Iseo / Gardone Val Trompia).

Romanzo epistolare, denso di ragionamenti e riflessioni.

L’adolescenza nella sua massima espressione, quella di Goethe. 

(Foto da web)





domenica 8 novembre 2020

Mai più 🖤

 Tornassi indietro non farei più l’infermiera! 

Tutti gli insulti del 2020 non giustificano i miei sacrifici, la mia schiena rotta, la mia testa impazzita, il mio cuore spezzato 🖤

( foto 2012)



Una di noi 🖤🖤🖤

 



giovedì 5 novembre 2020

Il mio dono al LUPO 🐺

 Alda Merini e la fatica del LUPO

Alda Merini " Le grandi fatiche Vivono all’interno di grandi riposi " Alda Merini " L’unica radice che ho mi fa male"


Parole molto significative per me. Dopo aver scritto IO SONO IL LUPO sono sfinita. Il mio cervello è completamente in tilt. Non riesco né a leggere né a scrivere!!! Riposo riposo riposo fino alla prossima fatica !!! Grazie Alda Merini !!!

Grandi riposi e grandi depressioni. 05/11/2018


Sono giunta all'ultimo capitolo e ho l'ansia da prestazione. Stanotte non ho dormito. L'ultimo capitolo dà senso a tutto il libro e non può essere da meno dei precedenti, anzi ... deve elevarsi e comprenderli nello stesso tempo. Il romanzo (genere narrativo/divulgativo) sul LUPO è stato un lavoro incredibile, sofferto e decisamente difficile. Avrei voluto avere più conoscenze: biologia, zoologia, etologia ecc. Ho fatto quel che ho potuto, basandomi su letture consigliate e non. Il biologo Alessandro Rossetti (Parco dei Monti Sibillini) mi ha dato diversi suggerimenti che mi hanno messo sulla giusta strada. Massimo Dell'Orso e il suo lupo Merlino mi hanno indicato la via, la via del lupo appunto. Nelle stelle quella persona meravigliosa ha influito sul mio scritto, perché ho sentito il suo amore per la Natura e quell'amore mi ha condotta nel branco e nel bosco. Sono giunta fin qui, un ultimo sforzo e il mio dono al LUPO sarà completo. Grazie per questa grande avventura!!!!! 23 luglio 2018

domenica 1 novembre 2020

RAF e Tozzi 🎶

 Per la prima volta nella mia vita acquistai i biglietti per un concerto (RAF e Tozzi). 

Marzo 2020 a Bergamo!

Una canzone di RAF era ed è la nostra canzone ( Nei silenzi). 

Ognuno di noi ha una propria colonna sonora! 

Oggi si sta spegnendo tutto un mondo che io non ho conosciuto, quello dei concerti, degli spettacoli, della cultura rappresentata.

Cala il sipario e il silenzio stringe i nostri cuori!


(Foto da Web)