venerdì 19 giugno 2020

Oscar Wilde... Cos'è l'Arte...

Questa è la prefazione a "Il ritratto di Dorian Gray"...
L’artista è il creatore di cose belle.
Rivelare l’arte senza rivelare l’artista è il fine dell’arte.
Chi può incarnare in una forma nuova, o in una materia diversa, le proprie sensazioni della bellezza, è un critico.
Tanto la suprema quanto la infima forma di critica sono una specie di autobiografia.
Coloro che scorgono cattive intenzioni nelle belle cose sono corrotti, senza essere interessanti. Questo è un difetto.
Quanti scorgono buone intenzioni nelle belle cose sono spiriti raffinati. Per essi c’è speranza.
Eletti son gli uomini ai quali le belle cose richiamano soltanto la bellezza.
Non esistono libri morali o immorali come la maggioranza crede. I libri sono scritti bene, o scritti male. Questo è tutto.
L’avversione del secolo diciannovesimo per il Realismo è la rabbia di Calibano che vede riflesso il proprio viso in uno specchio.
L’antipatia del secolo diciannovesimo per il Romanticismo è la rabbia di Calibano che non riconosce il proprio viso quando è riflesso in uno specchio.
La vita morale dell’uomo è materia d’arte, ma la moralità artistica consiste nell’uso perfetto di un imperfetto strumento.
Nessun artista aspira a provare alcunché. Perfino la verità può essere provata.
L’artista non ha preferenze etiche. Una preferenza di tal genere costituirebbe per un artista un manierismo stilistico imperdonabile.
L’artista non è mai morboso. L’artista può esprimere tutto.
Il pensiero e il linguaggio sono per l’artista gli strumenti dell’arte.Il vizio e la virtù sono per l’artista materia d’arte.
Dal punto di vista formale l’arte suprema è quella del musicista. Dal punto di vista del pathos, tipico è il mestiere dell’attore.
Ogni arte è nel tempo stesso realistica e simbolica.
Chi varca i limiti di tale apparenza lo fa a proprio rischio e pericolo.
Chi intende il simbolo lo intende a suo rischio.
L’arte in verità non rispecchia la vita, ma lo spettatore.
Il contrasto delle opinioni suscitate da un’opera d’arte indica che l’opera è nuova, complessa, vitale.
Quando i critici dissentono tra loro, l’artista è d’accordo con se stesso.
Possiamo indulgere verso un uomo che abbia fatto qualcosa di utile, purché non l’ammiri. Ma chi ha fatto una cosa inutile può essere scusato solo se egli la ammira enormemente.
Tutta l’arte è completamente inutile.
Oscar Wilde

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