Questo breve romanzo narra delle vicissitudini di Sara, un’infermiera
come tante altre, una di quelle che si possono incontrare, per caso o
per necessità, in ospedale o in casa di riposo. Il lettore si troverà
catapultato in un mondo insospettato, irto di strane dinamiche, dove
nulla deve essere dato per scontato, perché quello dell’infermiere è un
lavoro complicato, di cui la gente percepisce soltanto le evidenze più
superficiali. La vicenda di Sara è l’occasione per sfiorare temi
scottanti, scabrosi, spesso argomento di dibattito, ma più sovente
accantonati per fare spazio alla cronaca, all’episodio toccante, alla
denuncia dell’inevitabile pecora nera. Il racconto che proponiamo non ha
di certo la presunzione di affrontare in modo approfondito la vastità
di quei temi, ma di offrine spunti di riflessione e istigare a
considerare con occhi più benevoli coloro che si occupano 365 giorni
all’anno, 24 ore su 24 della salute dei cittadini (Pasqua Natale e
Ferragosto compresi). Per rendere più gradevole questo piccolo romanzo è
stata inserita una storia d’amore, che nel suo essere piuttosto
scontata forse racchiude l’aspirazione degli Infermieri a una vita
“normale”, consapevoli come sono che vita di coppia, accudimento dei
figli e serate di svago quasi mai coincidono con le esigenze del lavoro
in ospedale.
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