11 maggio 2025 Casina in montagna (tra Iseo e Provaglio d’Iseo)
L’ANIMA DEL LUPO
Roberto Ghidoni e l’Iditarod
Sto piangendo come una bambina mentre leggo queste poche pagine.
No. Non è un libro sentimentale e strappalacrime.
No. È la grande storia di un essere umano.
È vivo.
Sanguina e ferisce.
Esalta e sublima.
E con esso ripercorro la mia storia, i sentieri sbarrati, le cadute, le rinascite, i ritorni.
Con esso capisco di aver perso la strada e difficilmente la ritroverò in questo mondo malato.
Chiusa e spesso asociale, incompresa, forse disadattata.
Mi rendo conto che appartengo a quella categoria di persone che non hanno una categoria, perciò da tenere a rispettosa distanza perché le “mine vaganti” possono distruggere e nel contempo costruire (“sogni impossibili” per i più).
Resterò così.
Tra le mani un potere immenso che non so “usare”.
I famosi talenti di antica memoria cristiana.
Ghidoni c’è riuscito.
Io ancora no.
Lo sento come un fallimento, perché alla mia età “i giochi sono fatti”.
Ho realizzato quel che ho potuto con le risorse a mia disposizione.
La clessidra scorre e non ho ancora espresso ciò che in potenza sono.
Non è un fallimento, ma a questo somiglia.
Emanuela Taddei
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