Stasera uscendo dall’ospedale mi sono persa nei miei pensieri. La preoccupazione ha preso il sopravvento, purtroppo l’età dei contagiati si è abbassata parecchio.
Quindi, con la testa in fumo e l’ospedale alle spalle, ho superato il semaforo cercando di concentrarmi nella guida.
Svoltando l’angolo ho visto cinque o sei persone fuori da un bar che chiacchieravano e ridevano, rigorosamente con mascherine abbassate, senza alcuna distanza di sicurezza.
Passare da un luogo di dolore ad un luogo di assoluta spensieratezza, mi ha fatto male.
A poche centinaia di metri molte persone soffrono, hanno difficoltà a respirare, temono per la propria vita e poco più in là il virus gioca a palla con degli incoscienti ed inconsapevoli “untori”.
La mia/ nostra vita ormai è affidata al buon senso di queste persone.
Penso a mio figlio e temo per lui.
Mi sale la rabbia e vorrei scendere dall’auto e urlare ... Poi mi calmo... e piango...
Tutto questo è SBAGLIATO.
Tutto questo è SBAGLIATO.
E.T.
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