Ho visto un mio libro tra le mani di una donna...
Ho visto un mio libro tra le mani di una donna. Era seduta in un vagone della metropolitana, le sue dita stringevano le pagine per tenerle ferme, le voltavano delicatamente.
Ho saputo che i libri hanno una sorte migliore di quella che spetta a chi li scrive. Eccoli tenuti in braccio, portati in viaggio, su un'isola del Sud o in una tenda in montagna, fissati con intensità da un paio di occhi che farebbero subito abbassare i miei. I libri se la passano meglio di chi li fa.
Benedico la sorte di scrivere racconti e non cronache per giornali, perché a fianco della donna c'era un uomo con un quotidiano. Lo girava a colpi bruschi, lo leggeva scontento, poi l'ha ripiegato e l'ha ficcato in tasca. Prima di sera l'avrà spedito in un cestino, al macero.
Fortuna invece le mie pagine in braccio a una donna seduta. Ho avuto voglia di scriverne subito una per aggiungerla in fondo al suo libro. Non sono più mie le parole che ho scritto, sono diventate sue. Le ha volute, pescando proprio quelle nel gran bazar dei libri... E ora stanno là: sopra le sue ginocchia, sfiorate con un tocco di carezza, coi capelli che scendono a sipario. Prese e tenute così, quelle pagine sono più sue adesso di quanto siano state mie prima.
ErriDeLuca - Il più e il meno
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