Vi presento la sensuale Marika (da "L'infermiera Sara" di Emanuela Taddei).
Francesco correva veloce sull’autostrada, si era preso un paio di giorni di ferie da trascorrere con Marika. Erano diretti al mare, voleva farle una sorpresa, scelse la Liguria, perché era molto romantica, l’albergo era un po’ isolato e dall’alto dominava l’intera costa.
Mentre guidava, non riusciva a non guardarla, indossava un paio di jeans attillati che mettevano in risalto le sue curve, la maglia era stretta e lasciava intravedere il suo seno perfetto. Quanto la desiderava, con una mano le accarezzava le cosce ed immaginava il momento in cui l’avrebbe di nuovo posseduta.
Quando Marika si accorse che non erano diretti sulla costa adriatica, cominciò a lamentarsi, non voleva ritirarsi in un posto sperduto, lontano da tutti, si sarebbe di sicuro annoiata.
Lui la rassicurò dicendole che se non le fosse piaciuto, il giorno dopo avrebbero scelto un’altra destinazione, magari avrebbero proseguito verso la Costa Azzurra.
L’hotel era a picco sul mare. In lontananza si vedevano scaglie di onde che luccicavano argentee in un moto ondoso infinito. Si poteva stare delle ore ad ammirare quel movimento primordiale e non stancarsi mai. Il sole lentamente scese e si immerse silenzioso nelle profondità delle acque.
La portò in un ristorante rinomato e le fece assaggiare di tutto, voleva coprirla di attenzioni e non farle mancare nulla, i suoi allenamenti e le sue partite lo allontanavano spesso da lei, non poteva mai dedicarle una domenica come le coppie normali. Sperava di compensare così le sue assenze. Per quella sera non si attenne scrupolosamente al programma dietetico imposto dal dietista. Bevve anche un po’ di alcolici e si sentì euforico.
Naturalmente alcuni commensali lo riconobbero ed inevitabilmente fu costretto a trascurarla per dedicarsi ai suoi fan, lei invece sembrava bearsi di quel momento di gloria e si pavoneggiava.
Appena entrarono in camera cominciò a baciarla e a toccarla dappertutto, la spinse sul letto e le divaricò le gambe, la accarezzò, la baciò a lungo fino a che non la vide scuotersi in un fremito di piacere. Poi affondò in lei e continuò a penetrarla, fino a che non sentì esplodere dentro di sé una passione cieca, animale. Sdraiati sul letto la carezzò ancora, continuava ad abbracciarla, lei si girò e sembrava infastidita. Francesco, esaurito l’amplesso, voleva stare vicino alla sua donna, trasmetterle la sua vicinanza ed il suo affetto, lei invece si scostò subito ed andò a lavarsi.
Si addormentò con un senso di amarezza, ma non disse nulla, faceva parte del gioco, lui era il maschio, non doveva mostrare debolezze.
L’indomani erano di nuovo in macchina. Seduta morbidamente sul sedile ostentava un atteggiamento seducente. Aveva impiegato quasi un’ora nel bagno dell’albergo per comparire al massimo della sua forma, non aveva un capello fuori posto.
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