mercoledì 1 marzo 2023

Daniele Ciotti




 21 febbraio 2023 

Oggi è un giorno triste.

Stanotte, causa la mia ricorrente insonnia, ho letto un post che mai avrei voluto leggere.

Daniele Ciotti è venuto a mancare.

Inizialmente ho pensato ci fosse stato un errore, ma poi scorrendo i vari commenti di incredulità e le corrispondenti risposte, ho realizzato che fosse tutto vero.

Vero come una bomba fatta deflagrare nel mio stomaco.

La nostra era un’amicizia ”virtuale”, discreta e rispettosa. 

Un dialogo iniziato nel 2020, quando tutti noi bresciani eravamo messi a dura prova. Una persona “seria” e nel contempo ironica. Adorava Brescia e il Brescia. Le sue passioni lo guidavano in questa vita e spero anche da lassù. Condoglianze alla famiglia, ai colleghi/ghe e ai suoi fratelli della Curva 🖤

P.S. Le amicizie, seppur virtuali, hanno un peso.

Emanuela Taddei

24 febbraio 2023 h.10:30 BRESCIA 

Chiesa di San Faustino e Giovita


Stamane un percorso di riflessione mi ha portata fino a te.

Da Iseo in auto, rallentata dal traffico, in metropolitana in silenzio, infine in piazza Loggia dove ho bevuto un caffè, rimpiangendo di aver sempre rimandato il nostro incontro. 

Ecco una riflessione: mai aspettare, vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo.

Poi, con lentezza, ho imboccato via San Faustino e sono arrivata giusto quando sei arrivato tu.

Il coro degli Ultras riempiva l’aria, l’auto che ti conteneva era lucida, di colore chiaro. In contrasto si intravedeva all’interno una bara scura e pesante nel suo tetro significato.

La tua bella sciarpa bianco blu sul coperchio… 

Il cielo era coperto e direi triste, proprio come me.

Ho aperto la mia borsetta ed ho guardato sconsolata la sciarpa che i gnari della Curva mi regalarono nel 2020 fuori dagli Spedali Civili di Brescia. Anche allora l’inno accorato della Curva saliva al cielo e riecheggiava potente nei nostri cuori. 

Un’altra riflessione: i bresciani nel momento del bisogno c’erano, non si sono mai tirati indietro.

Ho lasciato alle spalle il gruppo dei gnari e sono entrata in chiesa.

La messa si è svolta mesta, pochi rispondevano al pastore, tanti tenevano gli occhi bassi.

Avevo bisogno di un segno, di sapere se Daniele fosse lì con noi. 

Quando il parroco, durante la predica, iniziò a parlare di lui, improvvisamente il cielo nuvoloso si è aperto e lame di luce illuminavano i banchi.

Io, per caso, ero proprio in corrispondenza di un finestrone, e sono stata abbagliata. 

Poi, come un cuore pulsante, la luce andava e veniva ad intermittenza. 

Sì. Daniele Ciotti era lì con noi e ci salutava.

Mi ha dato speranza. Speranza che dopo la morte non tutto finisce. 

Poi, all’uscita sono ripresi i canti dei suoi amici, io li chiamo fratelli, ed ho sperato che anche loro sentissero la sua presenza.

Per caso vicino a me, ho visto il sindaco Emilio Del Bono. Molto provato. Una riga di lacrime solcava il suo viso. 

In fila agenti in divisa, compatti e ritti, nel dolore.

Altra riflessione: tante persone, con ruoli diversi, talvolta contrapposti, erano tutte lì a rendere omaggio a Daniele. 

Ci ha uniti nel dolore. 

Poi il carro funebre se n’è andato e lentamente la folla si è dispersa. 

Lentamente perché eravamo quasi imbambolati, increduli, e restii ad andarcene, quasi a voler cogliere ancora un ultimo saluto.

Un ultimo saluto che Daniele Ciotti non avrebbe più dato a nessuno.

Ecco!

Penso che sia stato un giorno pesante. 

Un addio senza un arrivederci.

Penso che quel caffè avremmo dovuto berlo. 

Buon viaggio caro amico.

Anche oggi mi hai insegnato qualcosa.

Emanuela Taddei

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